Implicazioni politiche dell’amicizia

Stasera appena tornato a casa, quasi subito,  mi sono precipitato al computer per scrivere un nuovo post nel mio nuovo blog.
La prima cosa che ho fatto dopo aver acceso il computer, è stata quella di andare su Google e digitare la parola “amicizia”.
Prima pagina, Wikipedia. Definizione di amicizia, ma niente di nuovo. Cose che già sapevamo. 

Wikipedia ti dice anche quali sono i gradi di amicizia che ci sono tra due o più persone. Quello che Wikipedia, tuttavia non ti dice, è quando considerare un amico, un Amico?

Perchè molte persone con estrema facilità fanno amicizia e altre lo trovano quasi impossibile? Esiste una sorta di manuale per diventare amico o è qualcosa che avviene naturalmente? E poi, quando pensi di essere amico, ci sono delle regole da rispettare per mantenere vivo il rapporto? Intendo dire, bisogna uscire a bere qualcosa o andare a cena insieme, una, due, tre volte alla settimana o è sufficiente fare una telefonata e chiedere come va? E se basta una telefonata, quante volte è necessario chiamare questa persona per essere amici?119626933821756547_TyedghkW_c

Ammetto che faccio un pò fatica a capire bene il concetto di amicizia.

Oggi era una bellissima giornata di sole e ho deciso di uscire e fare una passeggiata. Dopo aver pranzato con un tramezzino, molto buono tra l’altro, e camminato da solo per qualche ora, uno dei miei due cellulari, instancabili nel non squillare,  emette uno strano suono che mi pare essere la suoneria di una chiamata in arrivo. Una telefonata!

La mia collega.

Non ero sicuro di voler rispondere. Ma non perchè non volessi parlare con lei, solo perchè le novità mi intimoriscono.

Accetto la telefonata e iniziamo a parlare. Mi chiede come sto, cosa molto rara nelle persone. Mi dice che lei non sta molto bene ma che comunque le farebbe molto piacere incontrarmi.

Bello vero?!

Ci diamo appuntamento in un posto. Io arrivo prima. Prendo un tavolo. Passa qualche minuto e subito penso: ma forse si sarà dimenticata. Forse non verrà. Magari mi telefona e mi dice che ha avuto un imprevisto.

Come volevasi dimostrare, lei arriva, quasi contro le aspettative del mio ego polare.

Vino, tapas, sole e una bella conversazione. I dubbi sulla amicizia però sono ancora lì, nella mia testa. Dubbi, che certo non mi aiutano a farmi rilassare . E’ una amica, non è un’amica, essere o non essere questo è il dilemma!

Ad un certo punto lei decide di confidarmi qualcosa di molto privato che finalmente mi fa capire che c’è forse qualcosa. La prima cosa a cui penso e che, probabilmente, c’è fiducia. A quel punto, dopo avermi chiesto di sedermi dal suo lato del tavolo, in modo che anche io potessi godere del sole in faccia, mi sento finalmente “vicino”, e un pò volontariamente un pò involontariamente, porto il mio braccio sulle spalle di lei e la stringo.

L’amicizia è fiducia?! L’amicizia, è la fiducia di raccontare un segreto o quella semplicemente di non aver paura di stringere o toccare qualcun altro? Credo che questa possa essere amicizia. Un’ amicizia che neanche ha bisogno di essere chiamata tale probabilmente. E’ l’essere disponibile. Il non aver nessun tipo di maschera o paura di essere giudicati o dover giudicare.

Darsi un abbraccio e dire grazie di esserti confidata. Questo credo sia amicizia.

Mi piace molto la definizione di Oleg Kharkhordin“Per definizione un amico è una persona che non ti abbandona nemmeno quando è direttamente minacciata, una persona a cui si possono fare tranquillamente confidenze di ogni tipo, una persona che non ti tradirà mai, nemmeno se messa sotto pressione“.

Un Commento

  1. lilasparrow

    Dubbi che condivido.
    Una domanda che attraversa una vita intera. Cos’è amicizia? Piccoli brevi momenti di condivisione o lunghi periodi di convivenza nel mondo?
    Anche chi se ne va presto era un amico?
    Chissà…

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